Un Giro per il Brasile - Ep. #01 Il Giro della Canastra

La Partenza

Città di Ribeirão Preto.

Già si faceva tardi. Erano le 15 e ancora non ero partito. È luglio e ormai si fa buio alle ore 18 e non volevo prendere le tipiche strade sterrate della Canastra di notte. Ci sono circa 200 km tra Ribeirão Preto (SP) e la Pousada Santo Antônio, il mio punto di sosta e di partenza per il giro che avrei iniziato il giorno seguente (ah, "pousada" è un tipo di agriturismo nel Brasile, molto comune, una via di mezzo tra un albergo e un agriturismo). La pousada è sita nel municipio di São João Batista do Glória, dentro l'area del Parco Nazionale Serra da Canastra, uno dei più importanti, e belli, del Brasile.


Questo parco fu creato nel 1972 per proteggere le innumerevoli sorgenti che ci sono (tra le quali quella del Fiume São Francisco, tra i più importanti del Brasile), ma anche per la sua enorme rilevanza geologica, ossia la sua “geodiversità”. È meta di viaggio degli amanti del off-road con le sue 4x4, ma anche di geoturisti, camminatori e bicigrini che, tra una salita e un altra, durante l’estate si permettono un tuffo nelle sue cascate e fiumi di acque cristaline. Le possibilità per l’ecoturismo sono infinite. Ah, soltanto un dettaglio: "serra" è equivalente a "monte" in italiano.

La Serra da Canastra. Diritti: Silvio serrano, CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons

Sono arrivato alle ore 1830 e già si faceva notte. La mia ospitante, la Sgra. Aida mi ha accolto benissimo.  L'accoglienza da queste parti - dei "mineiros" ossia la gente dello stato di Minas Gerais, è SEMPRE, essa stessa una delle attrazioni 😉😀. Secondo me, e penso che per circa il 99% dei brasiliani, un'altra delle attrazioni da queste parti è la gastronomia. Il benvenuto della Sigra. Aida è stato una cena degli dei (mi ha cucinato la mandioca, della carne di maiale e riso e fagioli, oltre a dell'insalata)! Risultato, ho mangiato troppo, il che non mi ha aiutato a dormire. Ma che fare? Non potevo fare diversamente.


La Colazione della Pousada
Santo Antonio.
Mi sono svegliato presto (alle ore 05 di mattina). Quando si va in bici, mi piace svegliarmi presto per arrivare presto in modo da godere il traguardo (oppure per aver tempo di più lungo il percorso, senza la preoccupazione del sole pomeridiano). Inoltre, vedere l'alba mi inspira tanto. Come al solito (per i mineiros), la colazione è abbondante, nutritiva, ma, soprattutto, abbastanza calorica (perfetto per chi va in bici 😉). Ho esagerato ancora un'altra volta, fatto il mio panino per la merenda, ringraziato tanto tutta la gente della pousada e sono partito per esplorare quella meraviglia di posto.


L'alba dalla Pousada Santo Antonio.

Ora di Partire!

Mi ero informato e tutti mi dicevano che il giro che mi proponevo di fare nella Canastra sarebbe stato veramente duro. Mi sentivo preparato psicologicamente. Ma poi, quando ci si trova davanti i fatti, la storia è sempre un po' diversa dalle aspettative. È stata durissima! Ma, allo stesso tempo, meravigliosa. Sì, lo so, l'affermazione è completamente contradditoria, ma c'è poco da fare: infatti lo è! Innazittutto, il paesaggio è veramente unico, mozzafiato. Qui la natura è incontaminata e abbondante. Qui, l'uomo non è, assolutamente padrone di niente. Fiumi e cascate incrociano il mio percorso molto spesso. Le acque, cristalline e pure, da potersi bere. Sempre che si conquista una delle Serras, il panorama è indescrivibilmente meraviglioso. Talmente meraviglioso da farmi dimenticare tutti i dolori del corpo. Guardate con i vostri occhi e fatemi sapere che ne pensate nei commenti.

Panorama per la prima Serra.















A sinistra, uno dei tanti fiumi che si incrociano il percorso. A destra, la prima Serra che ho affrontato nel giorno, la Serra Calçada.

Panorama dalla cima della Serra Calçada. Punto d'incontro degli amanti del 4x4. E momento di mangiare la merenda 😉


Belvedere dalla cima della seconda Serra del giorno: La Serra Bianca.

Il Chapadão da Babilônia

Dopo la salita pazzesca della Serra Bianca, con inclinazioni che raggiungevano addirittura il 19,8%, si attraversa una fisionomia che si chiama "chapadão", cioè, una specie di pianura elevata. Dunque, da questo punto fino al suo lato opposto si gode il panorama senza faticare tanto. Qui, si nota che il colore del suolo cambia verso tonalità di rosso, dovuto alle rocce. Arrivato al lato opposto, si inizia a scendere verso la vallata del fiume São Francisco che nasce nella cima dell'altra serra, la Serra della Canastra.



Dopo qualche chilometro dopo la sua sorgente, le sue acque formano uno degli spettacoli più sconvolgenti del giorno, la cascata Casca d'Anta. Trattasi di una delle cascate più alte del Brasile, con i suoi 186 m di caduta libera. Non potevo fare altro che provare a buttarmi nelle sue acque. Ma siccome era inverno, e si stava facendo tardi, avevo paura di prendere un colpo d'aria dopo. Dunque mi sono bagnato soltanto le gambe (un po' di crioterapia sempre aiuta, certo?😀🥶).


Cascata Casca d'Anta, la prima caduta d'acqua del fiume São Francisco.


L'Arrivo

Dopo 2 ore di pura contemplazione e crioterapia sono arrivato al traguardo, a Pousada Paraíso Canastra, nella cittadina di São José do Barreiro. Sono stato ricevuto dalla mineira Carla, la proprietaria, nella solita maniera dei mineiros (penso che non sia più necessario descrivere, perché è stata altrettanto meravigliosa). La sua pousada è immersa nel verde e lei si è presa cura di ogni dettaglio decorativo. Il video seguente vi presenta questa porzione di vero Paraíso. E' ora di rilassarci. Arrivederci!




I file GPS possono essere scaricate su Wikiloc, nel link seguente.



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